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Ginnastica posturale

ginnastica posturale

Il trattamento della colonna vertebrale ha bisogno di un approccio globale al paziente, perché una postura alterata non è altro che una risultante di squilibri provenienti da diversi punti del corpo e spesso la causa del problema non è localizzata dove si manifesta il dolore.
Per comprendere a pieno questo concetto è necessario conoscere i meccanismi che governano la postura.
Per postura s’intende la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, la cui funzione è di mantenere l’equilibrio sia in condizioni statiche sia dinamiche.
Essa si esprime con variazioni del tono muscolare come risposta a stimoli provenienti da recettori specifici. I più influenti sono localizzati a livello di organi e apparati diversi: sistema stomatognatico (denti, mandibola, lingua), occhio, piedi, apparato vestibolare (orecchio interno), centri superiori, articolazioni e muscoli, pelle. Essi sono considerati come delle stazioni d’ingresso dalle quali passano informazioni che attraversano una serie di circuiti, arrivano al sistema nervoso centrale, il quale le elabora, le integra e produce una risposta attraverso il sistema effettore vale a dire l’apparato muscolo- scheletrico. Tutto il sistema può essere definito Sistema Posturale.
Una postura alterata quindi non è altro che una risposta del sistema posturale a squilibri recettoriali. Fin tanto che tale risposta si mantiene entro valori fisiologici, l’organismo si adatta e compensa. Oltre tali valori s’instaurano le disfunzioni e compaiono le algie vertebrali.
Riprogrammare il sistema posturale significa quindi individuare gli squilibri recettoriali che influiscono sulla risposta dell’apparato muscolo-scheletrico e agire contemporaneamente su causa ed effetto.
cervicaleLa ginnastica posturale rappresenta l’intervento sull’apparato muscolo-scheletrico: lo scopo è di ridurre o eliminare il dolore, prevenire le ricadute, educare il paziente al corretto uso della schiena e a prendere coscienza della propria postura.
Il paziente deve essere quindi parte attiva del lavoro, deve imparare ad “ascoltare” la propria postura e soprattutto riuscire a padroneggiare le tecniche di ginnastica posturale e saperle riprodurle nel tempo allo scopo di prevenire eventuali recidive.
Molte sono le scuole di pensiero e i metodi di lavoro utilizzati in ambito posturale (Mezieres, Feldenkrais, Rieducazione posturale globale di Souchard, Mckenzie ecc…), nessuno dei quali però è universalmente risolutore di tutti i problemi posturali e le algie vertebrali.
Si deve dunque personalizzare l’intervento secondo le esigenze del soggetto da trattare e gli obiettivi da raggiungere. Va considerata la “soggettività della persona”, non esistono quindi protocolli di lavoro da eseguire bensì linee guida da considerare.
Dopo la valutazione iniziale, si traccerà un percorso lavorativo che avrà come obiettivo finale la scomparsa del dolore e la rieducazione alla normale efficienza motoria, muscolare, articolare e coordinativa.

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